CHIUSO PER RETTIFICA
"Tanto per esser chiari e sicuri di evitare fraintendimenti quello che accadrà all'indomani dell'entrata in vigore della nuova legge è che chiunque potrà inviare una mail a un blogger, a Google in relazione ai video pubblicati su YouTube, a Facebook o MySpace o, piuttosto al gestore di qualsiasi newsgroup o bacheca elettronica amatoriale o professionale che sia, chiedendo di pubblicare una rettifica in testo, video o podcast a seconda della modalità di diffusione della notizia da rettificare. È una brutta legge sotto ogni profilo la si guardi ed è probabilmente frutto, in pari misura, dell'analfabetismo informatico, della tecnofobia e della ferma volontà di controllare la Rete degli uomini del Palazzo." Fonte: http://punto-informatico.it/2641517/PI/Commenti/chiuso-rettifica.aspx Vedi anche: http://www.beppegrillo.it/2009/06/la_rete_rettificata/index.html?s=n2009-06-... Commenti? EG
Cè poco da commentare, i media tradizionali hanno lasciato passare la notizia perché a loro fa comodo che qualcosa possa frenare lascesa della self-information. Purtroppo in Italia cè una sorta di appiattimento culturale promosso dalla gran parte dei media che può favorire alcune forme di proselitismo culturale. Il divario socio-economico provvede a fare il resto! Praticamente linformazione non mediata (controllata, si potrebbe dire) è temuta! Dovremmo appellarci (anche noi come i giudici della corte costituzionale francese), alla dichiarazione universale dei diritti delluomo. Non vorrei fra qualche anno ritrovarmi, come in Iran, a non poter inviare un sms Ci hanno tolto già il diritto di scegliere il candidato da votare con voto di preferenza, alcuni referendum abrogativi (finanziamento ai partiti, ministero del turismo, ecc.) sono stati calpestati da questa violenza anti-democratica! Questo governare col consenso non porta da nessuna parte, i provvedimenti che possano scontentare qualcuno (lobby o altro) non vengono presi! http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_Universale_dei_Diritti_dell'Uomo Da: ita-pe-bounces@nic.it [mailto:ita-pe-bounces@nic.it] Per conto di Eusebio Giandomenico Inviato: lunedì 15 giugno 2009 10.36 A: ITA-PE Chissa' cos'e' Oggetto: [Ita-pe] CHIUSO PER RETTIFICA "Tanto per esser chiari e sicuri di evitare fraintendimenti quello che accadrà all'indomani dell'entrata in vigore della nuova legge è che chiunque potrà inviare una mail a un blogger, a Google in relazione ai video pubblicati su YouTube, a Facebook o MySpace o, piuttosto al gestore di qualsiasi newsgroup o bacheca elettronica amatoriale o professionale che sia, chiedendo di pubblicare una rettifica in testo, video o podcast a seconda della modalità di diffusione della notizia da rettificare. È una brutta legge sotto ogni profilo la si guardi ed è probabilmente frutto, in pari misura, dell'analfabetismo informatico, della tecnofobia e della ferma volontà di controllare la Rete degli uomini del Palazzo." Fonte: http://punto-informatico.it/2641517/PI/Commenti/chiuso-rettifica.aspx Vedi anche: http://www.beppegrillo.it/2009/06/la_rete_rettificata/index.html?s=n2009-06- 13 Commenti? EG
So che non attirero' le simpatie dei colleghi ma sinceramente non vedo motivi per stracciarsi le vesti, ne' il nesso con la possibilita' o meno di inviare un SMS (cosa c'entra??). Mantenere la cosiddetta "libera informazione" al di la' della legge, serve solo a permettere che si fondino leggende metropolitane basate sulla propagazione di "notizie" in rete, in una parola di far prevalere la quantita' della propagazione di una notizia, sulla qualita' della verifica delle fonti. La domanda secondo me va posta in senso inverso: come si puo' difendere qualcuno dalla possibilita' di essere calunniato su un blog? Se qualcuno parlasse male di me su un blog non avrei alcun problema, non essendo un personaggio pubblico, ma bisogna anche pensare agli effetti della diffusione di notizie false e tendenziose nei confronti di personaggi la cui immagine pubblica e' importante. Per quale motivo una calunnia su un quotidiano deve essere rettificata con la stessa evidenza e, per esempio, e' possibile infamare impunemente qualcuno su un blog? La liberta', come sanno anche i bambini, finisce dove comincia quella degli altri, quindi se qualcuno decide di mantenere un blog o similia, lo faccia sapendo che, se vuole accettare interventi non moderati e/o verificati, dovra' nel caso pubblicare anche una rettifica. A me sembra piu' giusto cosi'. Poi si puo' discutere sui modi e sulle sanzioni ma personalmente il principio mi sembra sacrosanto. Saluti Pierfranco -- DSMLab WebMail powered by Open WebMail Project (http://openwebmail.org)
Il giorno 15 giugno 2009 14.27, Pierfranco Bini
La domanda secondo me va posta in senso inverso: come si puo' difendere qualcuno dalla possibilita' di essere calunniato su un blog?
ehm... mi sei simpaticissimo ma forse potremmo articolare meglio la cosa: se ti calunniano su un mezzo tradizionale la smentita o la rettifica anche se la mandi non e' detto che te la pubblichino, se vuoi mandare una rettifica su un blog basta che posti un commento qui il rischio - quasi certezza - e' che si scateni un lawsquatting con raffiche di ingiunzioni e relative denunce (e pensa all'intasamento ulteriore dei nostri sistemi giudiziari). Se introducessero in maniera esplicita che la norma non si applica ai siti che prevedono la possibilita' di rettificare autonomamente l'informazione con una semplice registrazione gratuita, gia' mi direi soddisfatto. Ma non sara' cosi' , perche? EG
se ti calunniano su un mezzo tradizionale la smentita o la rettifica anche se la mandi non e' detto che te la pubblichino, vero, ma se ho capito bene (e non e' detto...) penso che la legge in qualche maniera lo imponga, nel senso che se mi calunniano e poi non pubblicano la smentita ci sono gli estremi per ricorrere al giudice e averne ragione (ok, so che la giustizia non e' matematica, ma siamo nel campo delle ipotesi)
se vuoi mandare una rettifica su un blog basta che posti un commento qui il rischio - quasi certezza - e' che si scateni un lawsquatting con raffiche di ingiunzioni e relative denunce (e pensa all'intasamento ulteriore dei nostri sistemi giudiziari). vero di nuovo, ma il fatto che il nostro sistema giudiziario sia al collasso non puo' determinare la rinuncia tout court al ricorso al giudice, qualora ci siano gli estremi.
Se introducessero in maniera esplicita che la norma non si applica ai siti che prevedono la possibilita' di rettificare autonomamente l'informazione con una semplice registrazione gratuita, gia' mi direi soddisfatto.
Ma non sara' cosi' , perche? Probabilmente perche' chi legifera non ci capisce gran che. Pero' implicitamente riconosci anche tu che deve esistere una possibilita' di rettifica, quindi il principio non e' sbagliato in se'. A mio modestissimo avviso da qui al complotto liberticida ammazza-internet ce ne passa ancora. Se si facesse un uso mediamente civile della blog-sfera, questi discorsi sarebbero pura accademia. Non sara' che a qualcuno possa interessare utilizzare la velocissima
appunto, come scrivevo, si puo' discutere sui modi e questo, per esempio, soddisferebbe anche me. propagazione delle informazioni attraverso la rete per orientare qualche idea nei confronti dei tanti che si informano solo con le prime 2 pagine di google?
Il giorno 16 giugno 2009 12.36, Pierfranco Bini
Se introducessero in maniera esplicita che la norma non si applica ai siti che prevedono la possibilita' di rettificare autonomamente l'informazione con una semplice registrazione gratuita, gia' mi direi soddisfatto. appunto, come scrivevo, si puo' discutere sui modi e questo, per esempio, soddisferebbe anche me.
Ma non sara' cosi' , perche? Probabilmente perche' chi legifera non ci capisce gran che.
tutto cio' premesso
Pero' implicitamente riconosci anche tu che deve esistere una possibilita' di rettifica, quindi il principio non e' sbagliato in se'.
c'e' gia' una legge, non mi sembra che calunnia, diffamazione, procurato allarme etc siano depenalizzati. resta la domanda: perche? EG
c'e' gia' una legge, non mi sembra che calunnia, diffamazione, procurato allarme etc siano depenalizzati.
resta la domanda: perche?
Non lo so, sinceramente. Caro EG il mio approccio ad Internet e' sicuramente arcaico e desueto, penso piu' ai servizi http-based, email, FTP, che non ai social networks, e non riesco a convincermi che sopra l'IP viaggino la "verita' vera" e la "liberta'di informazione", ma solo informazioni generiche, di svariata natura e credibilita'. Per questo, pur non avendo una risposta alla tua domanda, non riesco a digerire la teoria del complotto per "controllare l'informazione". Mi ricorda un discorso che abbiamo affrontato mille volte in sede di discussione delle regole per la registrazione dei domini. Sembrava che a Pisa volessero frenare lo sviluppo della rete in Italia entrando nel merito della registrazione dei nomi a dominio "pericolosi", sembrava che la LAR fosse causa di problemi piu' dell'influenza suina e in realta' non vedo drammi autentici sotto l'ombrello del nostro .it, o disparita' insormontabili con altre realta'. E qual e' la tua risposta alla tua domanda? con i migliori saluti Pierfranco
Il giorno 16 giugno 2009 15.03, Pierfranco Bini
E qual e' la tua risposta alla tua domanda?
puro e semplice panico, scusa se mi cito (2003): "La politica, dal canto suo, ha progressivamente ridotto gli spazi di dialogo ed indebolito le tensioni tecniche e sociali, finendo per fare esclusivamente il gioco delle organizzazioni a forte tensione egemonica." Fonte: http://cctld.it/next/html/tensostrutture.html EG
olo per completezza. Altrimenti che Archivio Storico saremmo... EG Fonte: Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa [http://www.osce.org/item/38357.html] Press release OSCE Representative on Freedom of the Media urges Italian Senate to drop law proposals restricting free flow of information. VIENNA, 24 June 2009 - Miklos Haraszti, the OSCE Representative on Freedom of the Media asked the Italian legislature today to drop two planned legal provisions that would restrict freedom on the Internet and reporting on court cases. "The provisions fail to acknowledge several international media freedom standards," Haraszti wrote in a letter to the President of the Council of Ministers, the President of the Senate and the Justice Minister. The proposal "on public security" would impose fines of up to 250,000 euros on Internet service providers that do not block materials believed to instigate or glorify criminal acts. The lower house of the Parliament voted in May to delete this provision, but the final version is still to be announced by the Senate. A draft law "on telephone surveillance and electronic eavesdropping", approved on 11 June by the lower house, would prohibit public references to any documents related to court proceedings or police investigations prior to the conclusion of preliminary investigations. Violators would face imprisonment up to five years. "The draft does not provide for exemptions for cases where the published information was in the public interest. Neither does it differentiate between the officials leaking information and those passing it on or publishing it," Haraszti said. "These deficiencies are inadmissible in a democracy that acknowledges the citizens' right to know." Haraszti stressed that information - even sometimes leaked by officials - may play an important role in the fight against corruption. "The passing of such information should not be punished, provided there is the defence of having acted in 'good faith', that is, in the public interest," he said. Haraszti asked the Senate to follow the suggestions of the lower house regarding the draft law on public security, and to bring the draft law on telephone surveillance and electronic eavesdropping in line with OSCE commitments and European press freedom standards.
partecipanti (3)
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Eusebio Giandomenico
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Pierfranco Bini
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Renato Romano