Il giorno 15 giugno 2009 14.27, Pierfranco Bini
<bini@dsmlab.it> ha scritto:
La domanda secondo me va posta in senso inverso: come si puo' difendere
qualcuno dalla possibilita' di essere calunniato su un blog?
ehm... mi sei simpaticissimo ma forse potremmo articolare meglio la cosa:
se ti calunniano su un mezzo tradizionale la smentita o la rettifica anche se la mandi non e' detto che te la pubblichino,
se vuoi mandare una rettifica su un blog basta che posti un commento
qui il rischio - quasi certezza - e' che si scateni un lawsquatting con raffiche di ingiunzioni e relative denunce (e pensa all'intasamento ulteriore dei nostri sistemi giudiziari).
Se introducessero in maniera esplicita che la norma non si applica ai siti che prevedono la possibilita' di rettificare autonomamente l'informazione con una semplice registrazione gratuita, gia' mi direi soddisfatto.
Ma non sara' cosi' , perche?
EG