se ti calunniano su un mezzo tradizionale la smentita o la rettifica anche se la mandi non e' detto che te la pubblichino, vero, ma se ho capito bene (e non e' detto...) penso che la legge in qualche maniera lo imponga, nel senso che se mi calunniano e poi non pubblicano la smentita ci sono gli estremi per ricorrere al giudice e averne ragione (ok, so che la giustizia non e' matematica, ma siamo nel campo delle ipotesi)
se vuoi mandare una rettifica su un blog basta che posti un commento qui il rischio - quasi certezza - e' che si scateni un lawsquatting con raffiche di ingiunzioni e relative denunce (e pensa all'intasamento ulteriore dei nostri sistemi giudiziari). vero di nuovo, ma il fatto che il nostro sistema giudiziario sia al collasso non puo' determinare la rinuncia tout court al ricorso al giudice, qualora ci siano gli estremi.
Se introducessero in maniera esplicita che la norma non si applica ai siti che prevedono la possibilita' di rettificare autonomamente l'informazione con una semplice registrazione gratuita, gia' mi direi soddisfatto.
Ma non sara' cosi' , perche? Probabilmente perche' chi legifera non ci capisce gran che. Pero' implicitamente riconosci anche tu che deve esistere una possibilita' di rettifica, quindi il principio non e' sbagliato in se'. A mio modestissimo avviso da qui al complotto liberticida ammazza-internet ce ne passa ancora. Se si facesse un uso mediamente civile della blog-sfera, questi discorsi sarebbero pura accademia. Non sara' che a qualcuno possa interessare utilizzare la velocissima
appunto, come scrivevo, si puo' discutere sui modi e questo, per esempio, soddisferebbe anche me. propagazione delle informazioni attraverso la rete per orientare qualche idea nei confronti dei tanti che si informano solo con le prime 2 pagine di google?